God's New Frock
— di: Jo Clifford
— regia: Massimo Di Michele
“Buonasera
Buonasera signore, buonasera signori. Buonasera uomini, buonasera donne,
Buonasera a coloro che non sono né signore né signori,
Né uomini, né donne
ma che come me sono forse qualcosa nel mezzo o qualcosa con un pizzico di entrambi…”
Felicità...tà...tà
— di: Achille Campanile
— regia: Massimo Di Michele
Felicità…tà…tà è un varietà come quelli di una volta, una cornucopia di atti unici, irriverenti e surreali attinti dallo straordinario e multiforme repertorio di Achille Campanile, dalla sua unica ed eccellente capacità di scrittura fondata su una irripetibile ed originale vis ironica.
Echoes
— di: Henry Naylor
— regia: Massimo Di Michele
Perché mettere in scena Echoes? Perché troppo spesso i temi della violenza sulle donne e del femminicidio vengono relegati allo spazio stretto della cronaca nera di un telegiornale. Una lunga sequenza grigia di vicende e di storie umane ridotte a statistica facile da dimenticare.
Il funerale del padrone
— di: Dario Fo
— regia: Massimo Di Michele
La vicenda è quella degli operai di una fabbrica all’indomani dell’occupazione. Mentre un improbabile commissario ne ordina lo sgombero, gli scioperanti architettano una messinscena per attirare l’attenzione dei passanti e sensibilizzarli sulle ragioni delle rimostranze.
Faust Marlowe Burlesque
— di: Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti
— regia: Massimo Di Michele
Faust e Mefistofele, una storia di immortalità e dannazione, perdono e salvezza eterna. Una storia che, almeno per sentito dire, quasi tutti conoscono. Non molti, invece, conoscono la versione che due grandi autori di teatro, Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti, hanno scritto nel 1976 per due monumenti del palcoscenico come Carmelo Bene e Franco Branciaroli.
Bésame Macho
— di: Pedro Villora
— regia: Massimo Di Michele
Bésame Macho è innanzitutto un testo sul conflitto violento tra i sessi indagato in un mondo come quello di oggi in cui il confine tra maschile e femminile, o meglio mascolino e femminino, è sempre più labile e confuso. L’autore si chiede: che cosa significa essere maschio o femmina?
Di Terra #1_Embodied
— di: Roberto Marinelli
— regia: Massimo Di Michele
"L'unico Dio che può parlare di te sei tu."
EMBODY è una parola che in italiano non esiste. Una parola sola che ne contiene molte: personificare, rappresentare, dare corpo, dare forma, plasmare... Può voler dire anche "ricostruire una persona" e "ricomporre un corpo". Una parola che implica una transizione.
Scritto apposta per me
— di: Aldo Nicolaj
— regia: Massimo Di Michele
Scritto apposta per me è un esilarante quanto sarcastico e doloroso ritratto contemporaneo del mondo dello spettacolo.
Tra casualità, fatalità, imprevisti, insicurezze, gioie, cadute e gelosie, la protagonista Giulia Sottana Corta, una giovane attrice alle prese con l'ennesimo provino “decisivo”, racconta l'inseguimento del tanto agognato successo artistico, che progressivamente la condurrà alla perdita del controllo sulla sua vita.
Alexis
— di: Marguerite Yourcenar
— regia: Massimo Di Michele
"Questa lettera, amica mia, sarà lunghissima."
Ecco la viva testimonianza di una persona: davanti a noi alza la testa, si scopre, sorride, e subito dopo piange, infine ci guarda. Allora capiamo: si è liberata, è riuscita a cantare. Leggendo la lettera che il giovane Alexis scrive a sua moglie per lasciarla, dopo interminabili anni di bugie e ipocrisia, è assistere a un'indagine. Il delitto è innominabile all'inizio perfino da colui che l'ha commesso.
Orgia
— di: Pierpaolo Pasolini
— regia: Massimo Di Michele
"A cosa stai pensando? A noi due, che ci riaffacciamo alla vita."
Orgia è l'evocazione nostalgica di un passato lontano dalle imposizioni della società contemporanea, un'età dell'oro a cui si aspira pur non avendola vissuta direttamente, il sogno di un mondo ideale, di pace interiore. L'appiattimento culturale che investe la società attuale è imposto dai mezzi di comunicazione di massa con i suoi ideali di perfetta felicità familiare raggiunti usando "questo prodotto" piuttosto che un altro.
Il bello degli animali è che ti vogliono bene senza chiedere niente
— di: Rodrigo Garcia
— regia: Massimo Di Michele
"Quando il dolore ti spezza significa che il dolore è sul punto di morire"
Il bello degli animali è che ti vogliono bene senza chiedere niente ha tutte le caratteristiche provocatorie e di denuncia del degrado intellettuale ed emotivo che descrive i nostri tempi, che hanno reso il suo autore una delle voci che oggi accusano con più ferocia e spietatezza. Ovviamente anche il linguaggio registico di Rodrigo Garcìa aderisce perfettamente ai toni sempre in apparenza monologanti dei suoi personaggi, portando solitamente gli attori a dire il testo, nel modo più naturale possibile e bandendo ogni facile fuga nel patetico e nell'emotività, direttamente in faccia al pubblico.
Medea Black
— di: Michel Azama
— regia: Massimo Di Michele
"Io sono nella notte e l'estate è passata vado verso il freddo e la neve, cado in questa oscuritá e mi perdo."
Medea Black è nato come un progetto di regia richiesto da un gruppo di non professionisti, e si è trasformato in uno dei lavori più interessanti di Massimo Di Michele, una messa in scena in cui è evidente che qualcosa sta cambiando nel linguaggio visivo del regista, nell'uso della luce ad esempio, della musica e del "coro".
Affettati all’italiana
— di: Francesco Ghiaccio
— regia: Massimo Di Michele
"Lavoro? No, non dire lavoro... PRECARIATO!"
Una sperimentazione giocata su un circuito di corrente continua tra attori, autore e regista. Il tema è quello del disagio e della precarietà a tutti i livelli. È di scena una famiglia italiana, legata da generazioni ad un ristorante, La fuga, che ormai non fa più affari. Tre generazioni si incontrano e intersecano i propri destini in un punto, la precarietà di ogni cosa.
Il funerale del padrone
— di: Dario Fo
— Regia: Massimo Di Michele
Dal genio di Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura, un'occasione divertente e divertita per affrontare un tema quanto mai attuale come quello del lavoro e della libertà d'espressione. Il funerale del padrone è un atto unico tratto dallo spettacolo Legami pure, tanto spacco tutto lo stesso, che debuttò a Genova nel 1969.